American Hustle

Stamattina con la scuola abbiamo visto American Hustle presso la Città del Cinema di Foggia. Film eccellente, vincitore di una miriade di premi, American Hustle apre il nuovo anno narrando, sugli schermi cinematografici, la storia realmente accaduta di uno scandalo che coinvolse, nel 1978, alcuni uomini politici americani. Grazie alla collaborazione tra l'agente Di Maso e due abituali furfanti, pronti a tutto per arrangiarsi, vennero alla luce corruzione e mazzette di un'America che non è poi così lontana dalla nostra attuale Italia. 

Se la sceneggiatura e il ritmo sono ineccepibili, bisogna, invece, rimarcare la negatività della storia, che ci racconta di un agente integerrimo, protagonista dell'operazione, che finisce licenziato e dimenticato da tutti quando il suo lavoro su quel caso si esaurisce, finendo anche nel dimenticatoio collettivo, perché nessuno ne fa menzione a proposito dello scandalo venuto alla luce. Riflessione che, per quanto mi riguarda, si fa ancora più amara al sentire i commenti di alunni e colleghi, soddisfatti dell'oblìo in cui cade il De Maso, perché assetato di gloria.

Che male c'è a desiderare anche il plauso dei riflettori, quando si è stati capaci di portare avanti un'operazione di pulizia così importante per uno stato? Bisogna vergognarsi, o nascondersi, per aver fatto bene il proprio dovere? 

Ritengo che sia di questi esempi che abbiamo bisogno, per richiamare l'attenzione e l'interesse della collettività sui valori fondamentali del vivere civile. Pertanto non è educativo mostrare la caduta o il rinnegamento dell'eroe, che avrebbe invece dovuto essere esaltato e riconosciuto come il protagonista dell'operazione di polizia che i fatti raccontano.

Nella nostra povera Italia, fioriscono ogni giorno nuovi eroi insignificanti, che mandano in visibilio le folle, dai cantanti agli attori agli showmen. Mentre troppo spesso i veri eroi, protagonisti del cambiamento, muoiono dimenticati da tutti e disprezzati da quelle stesse istituzioni che hanno servito con grande devozione ed abnegazione. E questa è, inevitabilmente, una vergogna per tutti noi.

O forse mi sto sbagliando, e i Falcone e i Borsellino sono solo narcisisti egocentrici a caccia di vanagloria.

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