Il brutto che avanza
Civiltà e cultura sono amore per la bellezza. E sono bellezza il garbo, la cortesia, la finezza dei modi, il parlare e l'agire senza violenza, l'accarezzare il mondo per abbracciarlo. Bellezza è il sorriso, è lo sguardo di un bambino, e quello della madre di lui innamorata. Lo sbocciare di un fiore, il sorgere e tramontare del sole. La pioggia che picchia sui vetri di una casa calda in inverno. Il tepore del camino. L'albero di Natale. Il presepe illuminato.
Bellezza è luce e calore umano. Bellezza è progresso.
Ma abbiamo perso l'amore per la bellezza, perché non abbiamo più alcuna passione per l'uomo.
Il nostro mondo incivile è squallido e buio. E fa paura. Fa paura ai bambini indifesi, alle donne che vengono quotidianamente aggredite dai maschi incolti ed ignoranti.
Il nostro mondo ha perso il treno del progresso. Ed è diventato brutto, sì....proprio brutto....
Circondata dalla bruttura, mi sento sconfitta. Perché il brutto sopravanza di gran lunga il bello, deturpato sistematicamente lì dove è.
Brutto è fine della passione, e rinuncia a vivere.
Il brutto segna il trionfo della morte. E questa è l'inciviltà della morte. Che innalza monumenti alla morte, producendo la morte. Speculando sopra la morte.
Che orrore il brutto...gli si potrebbe opporre la dignità, la ricerca, la passione, la volontà di credere, la bontà, il pudore, l'amore, la scienza, il sapere, la cultura, la civiltà...la bellezza, la vita...eppure non ve n'è traccia in ogni dove.
Avremmo potuto scegliere bene, ma ci siamo sbagliati, e abbiamo preferito il brutto, con tutto il suo orrore. E si finisce poi per sceglierlo ancora ogni giorno, dimenticando che esiste la bellezza. E che, a volte, la bellezza può rappresentare un'àncora di salvezza contro la perdizione, l'orrido, il baratro immenso del vuoto che si apre sotto di noi...lasciandoci scivolare dentro.
Ci inghiottirà, prima o poi, il brutto che avanza.
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