Se scrivi in nero non sei più pubblicista!


L’Ordine dei Giornalisti di Puglia ha deciso di fare le pulizie di primavera nel suo Albo dei Pubblicisti e, dopo aver fatto pagare regolarmente a tutti gli iscritti le tasse annuali per il tesserino, invia ai colleghi una letterina, corredata da una richiesta perentoria: provare di aver scritto, negli ultimi due anni, almeno venti articoli regolarmente retribuiti, pena la radiazione. Ricordo che, fino ad oggi, era prevista la radiazione dall’Ordine dei Giornalisti per motivi molto gravi, che screditassero la professione. Ma, addirittura, arrivare ad immaginare che fosse possibile essere radiati dall’Ordine, dopo essere stati al servizio dell’informazione per anni, e per giunta in nero su molte testate, davvero mi giunge nuova. Vogliamo fare, adesso, la scoperta dell’acqua calda, e fingerci tutti stupiti al sentire che la maggior parte dei giornalisti pubblicisti lavora senza retribuzione? Davvero mi riesce difficile comprendere le ragioni di questa presa di posizione, nei confronti di chi scrive per passione, in totale libertà, senza vincoli di alcun tipo, pur assumendosi tutte le responsabilità deontologiche della professione giornalistica. Altrettanto, non riesco proprio a comprendere come si possa limitare l’accesso ad una professione, radiando chi è già iscritto da anni, solo per il fatto di non percepire regolare compenso. Sarebbe come dire che un titolo di abilitazione non ha più alcun valore se, dopo averlo conseguito, non si riesce a dimostrare di percepire compenso per quel tipo di professione, a cui ci si è abilitati. Che fine dovrebbero fare, a questo punto, i collaboratori universitari, a titolo gratuito, di molte facoltà? 

Cose italiane! Le cui conseguenze saranno, purtroppo, assai gravi per la libertà dell’informazione. Tanto per cominciare, io non potrò più scrivere come giornalista, caporedattore, e dovrò smettere di pubblicare su Foggiaonlinenews come Direttore, non avendo più alcun titolo a farlo, senza iscrizione all’Albo dei Pubblicisti. 

Facciamo tutti insieme qualcosa perché questa vergogna non si compia fino in fondo. Per cortesia!


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