Colloquia 2014
Anche quest'anno si è tenuto, puntualmente, il festival delle idee intitolato Colloquia. Come dalla prima edizione, seppure con difficoltà, il sesto appuntamento è stato riproposto grazie ai finanziamenti economici generosamente offerti dalla Fondazione Banca del Monte di Foggia, ed è stato ospitato, al solito, nell'Auditorium della Biblioteca Provinciale Magna Capitana.
Colloquia nasceva sei anni fa a Foggia, come un tentativo, assai significativo, di portare nella nostra città pensatori di fama nazionale. Probabilmente per colmare quel vuoto di pensiero di cui in qualche modo ci si sentiva, all'epoca, responsabili.
Nel tempo, giunti ormai alla sesta edizione, possiamo affermare con forza che i problemi di Foggia sono cresciuti, e si sono moltiplicati, forse anche a causa di scelte amministrative e politiche sbagliate, che hanno sottratto i fondi e i mezzi economici alla città.
Il momento di cambiare rotta si avvicina. Perciò lasciamo ai cittadini la scelta.
Qui voglio, invece, dire proprio di una grande assenza, che ho personalmente rilevato a Colloquia 2014. Tra i rappresentanti del mondo della cultura, dell'Università e della Ricerca, c'erano nomi nobilissimi, come quello di Piero Bevilacqua, Guido Tonelli, Mario Tozzi, Massimo Montanari e Alberto Salza. Mancavano, però, i rappresentanti del mondo della cultura filosofica, che costituisce, per eccellenza, quel mondo delle idee, di cui il festival di Colloquia vuole, in qualche modo, essere il simbolo. Un'assenza pesante, a mio parere. Che bisognerà colmare assai presto con la settima edizione. Senza nulla togliere alle interessanti prolusioni sui Luoghi di cui si è parlato quest'anno. Ma proprio con l'intento di ampliare le riflessioni, in senso trasversale e critico, per farle poi convergere verso un unico centro di interesse focale, che è quello assolutamente umano, che comunemente ci appartiene.
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